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Phobya G-Changer 360 HPC, eleganza, solidità e prestazioni sono interamente made in Germany! - Phobya G-Changer 360 HPC, conclusioni

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 Phobya G-Changer 360 HPC, conclusioni

argento

 

 

Confezione e bundle 3 stelle
Prestazioni 3,5 stelle
Estetica 4,5 stelle
Materiali 5 stelle
Prezzo 3 stelle
Complessivo 4 stelle

 

Phobya con il suo nuovo G-Changer 360 HPC ha lanciato sul mercato un radiatore che dal punto di vista costruttivo è eccellente, in virtù dei suoi ottimi materiali che gli conferiscono una solidità notevole e dalla lavorazione che è praticamente perfetta mettendo in secondo piano aspetti come presentazione e confezionamento del prodotto stesso e il relativo bundle, decisamente ridotto all’osso.

Sicuramente si merita un voto alto dal punto di vista dell’estetica, in quanto il box è verniciato in maniera impeccabile e il contrasto con il colore acciaio del corpo dissipante restituisce davvero un bell’effetto, anche se come sottolineato infatti nella recensione il radiatore risulta spartano sotto alcuni aspetti come i raccordi di entrata e di uscita dal liquido rialzati e di un discutibile colore ottone.

 

10

 

Dal punto di vista delle prestazioni il radiatore ha mostrato di poter tenere tranquillamente a bada il sistema di test, garantendo buone temperature e accusando dei delta non elevati.

Tuttavia si è dimostrato inferiore alla concorrenza, con bassi RPM (stiamo parlando comunque del radiatore XSPC RX 360 v.2 che è oggettivamente uno dei migliori radiatori sul mercato a bassi regimi, e infatti è venduto ad un prezzo di 120euro), riuscendo comunque a recuperare il gap con il salire degli RPM, fino ad arrivare ad un sorpasso seppur minimo, a 2000 RPM.

 

Dal punto di vista della portata e della restrittività sicuramente il Phobya HPC 360 non eccelle, penalizzato probabilmente anche dal suo design a singolo tubo e di ridotte dimensioni.

 

In considerazione di tutto questi aspetti, ci sentiamo di consigliare questo radiatore a chi vuole un prodotto solido e affidabile (forte dei suoi ottimi materiali e della sua fabbricazione tedesca) perché sottoposto a sollecitazioni di ogni genere e magari da utilizzare in impianti con flow rate elevatissimi (ricordiamo infatti la pressione massima garantita di ben 5bar), mantenendo comunque buone prestazioni (a patto di utilizzare ventole ad alti RPM) seppur non eccellendo in nessun ambito (ricordando che le differenze tra radiatori top di gamma sono di decimi di grado), non potendo ovviamente competere, dal punto di vista prestazionale, con radiatori realizzati interamente in rame.

Infatti, a 2000 RPM, pur essendo il G-Changer HPC 360 leggermente più performante rispetto all’XSPC RX 360 testato come comparativa, bisogna sottolineare come esistano radiatori con FPI ancora maggiore di questi due, che andrebbero a beneficiare ancora di più della maggiore pressione statica prodotta dalle ventole ad alti RPM, andando quindi sicuramente a sorpassare a livello di prestazioni entrambi i radiatori anche in maniera netta.

 

Dal punto di vista prestazionale puro, c’è sicuramente di meglio sul mercato, a partire anche dai G-Changer classici di Phobya stessa, serie affermatissima e giunta alla rev 2.0 e di 60mm di spessore (contro i 50mm del HPC) e venduti ad un ottimo prezzo.

 

Considerando invece robustezza, affidabilità, qualità dei materiali e della realizzazione, difficilmente troveremo qualcosa di meglio sul mercato.

 

Detto ciò, il prezzo a cui viene proposto, circa 90€, se paragonato a livello di prestazioni pure con i concorrenti, appare leggermente elevato, essendoci alternative più performanti e meno costose sul mercato, anche in casa Phobya. Invece, se paragonato a livello di qualità risulta appropriato e giustificato dalla qualità dei materiali e soprattutto dall’assemblaggio e conseguente controllo di qualità fatto in Germania.

 

Si Ringraziano Aquatuning e Phobya per il sample fornitoci

Liberato De Vincenzo

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